È iniziata ieri alla Casa del Cinema di Roma la quinta edizione del Balkan Film Festival.
Durante i saluti istituzionali, coordinati dal regista Mario Bova, ha riflettuto sulla cinematografia e la cultura balcanica, sottolineando l'interesse e la volontà di questo festival di porsi come ponte tra le culture e di creare nuove sinergie promozionali.
Presenti in sala anche l'ambasciatore della Bosnia e l'ambasciatore del Kosovo.
Durante il discorso di apertura è stata presentata la giuria di quest'anno, composta da diversi nomi prestigiosi:
– Milço Mançevski, regista macedone e presidente della giuria di quest'anno;
- Ylljet Alicka, scrittrice e sceneggiatrice albanese, già ambasciatrice di Francia, Monaco e Portogallo;
– Mimmo Calopresti, regista, sceneggiatore e attore italiano;
- Francesco Ranieri Martinotti, regista, sceneggiatore, produttore e presidente dell'ANAC italiana.
Protagonista della giornata la direttrice dell'Orso d'Oro, Jasmila Zbanić, intervistata da Francesco Ranieri Martinotti. Durante la conversazione sono stati toccati punti molto importanti, tra cui le nuove linee del cinema balcanico e gli orrori della guerra in Ucraina, simili a quelli descritti dalla regista nel suo film più famoso "Quo vadis, Aida?"
Prima della proiezione del suo celebre e amatissimo film, la regista ha ricevuto il premio UNIMED alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dalle mani di Antonio Falduto, socio ANAC e Unimed. Il premio era già stato consegnato al regista durante la Biennale di Venezia 2020, dove "Quo vadis, Aida" era tra i film in concorso (per poi proseguire il suo percorso con una candidatura all'Oscar come miglior film internazionale) e grazie ai Balcani ha creato l'opportunità di consegnarlo di persona.