Il diplomatico americano Gabriel Escobar, inviato speciale per il Kosovo e il Balkano Occidentale, ha recentemente rilasciato dichiarazioni importanti riguardo ai trattati tra Serbia e Kosovo, sottolineando l'obbligo legale di entrambe le parti nel rispettarli.
Gabriel Escobar |
In un'intervista con il Voice of America, Escobar ha chiarito che gli accordi raggiunti tra Serbia e Kosovo costituiscono un impegno giuridico vincolante per entrambe le parti coinvolte. La firma o il mancato accordo su questi trattati non influiranno sul dovere di rispettarli. Questa affermazione conferma la posizione degli Stati Uniti riguardo all'importanza della piena attuazione di tali accordi.
In un recente incontro con i leader europei a Bruxelles, il Primo Ministro del Kosovo, Albin Kurti, ha dichiarato la sua disponibilità a accettare e firmare lo statuto del futuro Associazione delle comunità serbe in Kosovo. D'altro canto, il Presidente serbo, Aleksandar Vučić, ha chiaramente espresso la sua opposizione a qualsiasi mossa che possa implicare il riconoscimento de facto del Kosovo.
Riguardo alla prospettiva di come procedere dopo queste posizioni apparentemente inconciliabili, Escobar ha sottolineato che queste dichiarazioni non riflettono la realtà in quanto gli accordi sono legalmente vincolanti. Entrambi i leader hanno accettato questo impegno di fronte all'Unione Europea e agli Stati Uniti. Le parti hanno obblighi specifici da rispettare sulla via della normalizzazione: il Kosovo deve istituire l'Associazione, mentre la Serbia deve riconoscere i documenti doganali del Kosovo, i marchi, le tabelle, le licenze e altro ancora, come ha affermato il Signor Escobar.
Il funzionario americano ha sottolineato che gli Stati Uniti sostengono pienamente il dialogo e che ciò che rimane da determinare è il tempo e il modo in cui entrambe le parti attueranno tali obblighi.
Dimissioni del Capo dell'Agenzia di Intelligence Serba
Sulle dimissioni del Capo dell'Agenzia di Intelligence Serba (BIA), Aleksandar Vulin, il Signor Escobar ha affermato che Vulin è stato a lungo una figura estremamente destabilizzante nella regione, e ciò è stato alla base delle sanzioni americane. Riguardo ai commenti di Vulin sul fatto che le dimissioni fossero richieste da Washington e Bruxelles come condizione per evitare sanzioni contro la Serbia, Escobar ha sottolineato che "noi (gli Stati Uniti) non prendiamo decisioni per conto del governo serbo."