Albanese denuncia il razzismo e il licenziamento illegittimo in un caso di lavoro nel Regno Unito

 Un uomo albanese di 48 anni residente nel Regno Unito ha presentato un reclamo contro il suo ex datore di lavoro, accusando razzismo sul posto di lavoro. L'individuo, identificato come Edi Veizi, cittadino britannico, sostiene di essere stato licenziato ingiustamente dal suo lavoro e di aver subito trattamenti discriminatori.

edi veizi
Edi Veizi
Secondo quanto riportato da media locali, Edi Veizi sostiene che diversi email scambiati tra colleghi lo abbiano definito con termini dispregiativi come "l'albanese" o "il tipo della mafia". Inoltre, è stato accusato di furto, nello specifico di apparecchi elettrici. Tuttavia, durante il processo non è stata presentata alcuna prova per avvalorare tali accuse.

In sua difesa, l'avvocato di Veizi ha presentato documentazione che indica che gli apparecchi elettrici in questione sono stati rubati da individui di un altro dipartimento. Nonostante il consiglio fosse a conoscenza di questo fatto, esso avrebbe presunto invece di incolpare Veizi.

Inoltre, Veizi afferma di essere stato oggetto di abusi razziali, in particolare essere stato etichettato come "il tipo della mafia" a causa della sua associazione con Sokol Sefaj, un individuo albanese. Sefaj era sentimentalmente legato a una donna britannica di nome Lynda Spence, che è tragicamente diventata vittima di tortura e omicidio. Sefaj stesso è deceduto poco dopo per cause naturali.

Quando interrogato sulla sua relazione con Sefaj durante il processo, Veizi ha dichiarato di non avere conoscenza dell'implicazione di Sefaj in attività criminali organizzate. Ha descritto Sefaj come una "persona normale" e un "uomo di famiglia con due figli".

Veizi è stato impiegato presso il consiglio dal 2001 al 2019, indicando una significativa permanenza all'interno dell'organizzazione.

Questo caso mette in luce questioni più ampie di discriminazione razziale e dinamiche sul posto di lavoro nel Regno Unito, sollevando preoccupazioni riguardo al trattamento di individui provenienti da minoranze e alla necessità di una maggiore responsabilità all'interno delle istituzioni per affrontare tali questioni in modo efficace.
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