In un drammatico colpo di scena alle Nazioni Unite, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha reagito con un mix di orgoglio e sfida dopo che l'Assemblea Generale ha riconosciuto il massacro di Srebrenica come genocidio. La dichiarazione dell'ONU, volta a commemorare l'atrocità e condannare coloro che la negano o la glorificano, è diventata un punto controverso per Vučić. Celebrando in sfida alle regole dell'ONU, ha mostrato il controverso saluto a tre dita e ha sventolato la bandiera serba, simboleggiando una netta contraddizione con l'occasione solenne.
Aleksandar Vučić che piange dopo la dichiarazione del massacro di Srebrenica non come genocidio, avvolto nella bandiera serba |
La Tetra Storia di Aleksandar Vučić
La posizione attuale di Aleksandar Vučić alle Nazioni Unite contrasta nettamente con la sua retorica e azioni passate. Nel luglio del 1995, appena nove giorni dopo l'orribile massacro di Srebrenica, in cui oltre 8.000 uomini e ragazzi musulmani innocenti furono brutalmente assassinati dalle forze serbe, Vučić dichiarò infamemente: "Uccidete un serbo, e noi uccideremo 100 musulmani". Questa dichiarazione inquietante sottolinea la gravità dei crimini commessi sotto l'influenza dei leader nazionalisti serbi come Slobodan Milošević, Vojislav Šešelj, Radovan Karadžić e Ratko Mladić, insieme al loro gruppo mercenario "Gli Scorpioni".
Scagionare la Responsabilità
Nonostante la chiara risoluzione dell'ONU, che designa l'11 luglio come giorno del ricordo del genocidio di Srebrenica e condanna coloro che negano o glorificano il crimine, Vučić continua a manipolare la narrazione. La sua risposta mira a proiettare l'etichetta di "nazione genocida" sul popolo serbo, anziché riconoscere la colpevolezza dei criminali di guerra condannati e il suo controverso passato. Questa narrazione serve alla sua agenda, dipingendo la Serbia come vittima di condanna internazionale, rafforzando così il suo controllo autocratico e populista sul potere.
Ingannare la Comunità Internazionale
Il pianto di Vučić alle Nazioni Unite, giustapposto alla sua celebrazione della bandiera serba, cerca di suscitare simpatia mentre perpetua contemporaneamente una falsa narrazione. La comunità internazionale, in particolare coloro che cercano di bilanciare le relazioni tra Serbia e Kosovo o tra Serbia e UE e Russia, potrebbero essere ingannati dal suo dolore performativo. Tuttavia, è essenziale ricordare la posizione storica e le azioni di Vučić per comprendere appieno i suoi attuali motivi.
La Continua Lotta per Verità e Giustizia
La giornalista serba Snežana Čongradin afferma con acume che mentre il popolo serbo non è intrinsecamente genocida, Vučić è un politico che ha indubbiamente ispirato genocidi e crimini contro l'umanità. Questa distinzione è cruciale nel più ampio dibattito sul genocidio di Srebrenica e sulla responsabilità di coloro che detengono il potere.
La Necessità di Vigilanza e Chiarezza Storica