Nella complessa rete di una società democratica, la libertà di stampa si erge come una pietra angolare, un faro di trasparenza e responsabilità. Eppure, nel cuore dell'Albania, questo faro vacilla sotto l'ombra degli abusi politici e giudiziari. Il giurista Dorian Matlija getta luce sul precario percorso che i giornalisti intraprendono nella ricerca della propria professione.
Microfono incatenato |
Parlando nel programma "Review" di Euronews Albania, Matlija dipinge un quadro cupo: nonostante il recente posizionamento dell'Albania nei rapporti sulla libertà dei media, la realtà è molto più grigia. Ciò che questi rapporti catturano sono solo la punta dell'iceberg, brevi sguardi sulle minacce pervasive che incombono sulla stampa.
Matlija traccia un inquietante pattern: un assalto ondoso alla libertà dei media. I giornalisti, sostiene, vengono prima attirati con promesse di patronato, solo per trovarsi di fronte a diffamazioni e molestie legali quando resistono. Coloro che osano sfidare queste pressioni si ritrovano nel mirino della violenza fisica o peggio ancora.
"Oggi, ci sono modi più insidiosi per colpire un giornalista", avverte Matlija. "Innanzitutto, tentativi di sedurli e comprarli. Alcuni resistono. Coloro che resistono possono essere sottoposti a pressioni tramite piccole sanzioni, il rifiuto di favori, permessi o, peggio ancora, audit fiscali che si intensificano."
Evidenzia la natura insidiosa degli attacchi, dove i giornalisti sono soggetti a calunnie deliberate per macchiare la loro reputazione, etichettandoli come bugiardi. Questo assalto orchestrato coinvolge spesso portali online paralleli. Matlija racconta diversi casi in cui giornalisti come Artan Rama, la giornalista britannica Alice Taylor che lavora in Albania e Ylli Rakipi sono stati maliziosamente presi di mira. Tuttavia, alcuni riescono a resistere a questi attacchi.
"Poi vanno in tribunale. Alcuni resistono ancora. In tali casi, si arriva agli estremi: minacce, violenza fisica, persino casi che coinvolgono armi da fuoco. La comunità internazionale può dare uno sguardo ai rapporti, ma la situazione è molto peggiore. Tutte e tre le istituzioni si oppongono alla libertà dei media", conclude.
Il percorso di un giornalista in Albania è costellato di pericoli: un campo di battaglia dove la verità scontra con il potere e dove i guardiani della democrazia si trovano in minoranza e disarmati. L'abuso della libertà dei media da parte di entità politiche e giudiziarie getta una lunga ombra sulle aspirazioni democratiche dell'Albania, sottolineando l'urgente necessità di un'azione concertata per salvaguardare la stampa dalle forze oppressive che si avvicinano sempre di più.
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