Il Presidente dell'Albania, Bajram Begaj, ha inviato una lettera critica al Parlamento albanese riguardo alle conclusioni e osservazioni relative allo scandalo del microcredito. Le sue critiche non sono rivolte solo al Parlamento, ma anche al fallimento dei sistemi di sorveglianza che, secondo lui, non solo non hanno funzionato, ma potrebbero essere stati deliberatamente ostacolati. Sottolinea la necessità di proteggere i cittadini che sono stati sfruttati attraverso i microcrediti, una questione che considera criminale.
Bajram Begaj |
"La natura diffusa di questo schema abusivo per un periodo relativamente lungo solleva sospetti che i sistemi di sorveglianza fossero o non funzionanti o deliberatamente impediti di funzionare. Queste affermazioni sono una seria preoccupazione e richiedono una convincente smentita da parte di tutte le istituzioni pertinenti," ha dichiarato Begaj.
Il Presidente ha descritto la frode del microcredito come un meccanismo criminale che ha intrappolato un gran numero di cittadini. Ha sottolineato che tali abusi, avvenuti per un periodo considerevole, coinvolgevano entità sotto la supervisione dello stato, tra cui le società di microcredito supervisionate dalla Banca d'Albania e gli ufficiali giudiziari privati supervisionati dalla Camera Nazionale degli Ufficiali Giudiziari Privati e dal Ministero della Giustizia.
Queste entità, compresi gli ufficiali giudiziari privati identificati come parte dello schema, avrebbero dovuto essere rilevate e corrette in anticipo attraverso ispezioni di routine da parte delle autorità statali.
La lettera è stata indirizzata al Comitato per gli Affari Legali e al Comitato per l'Economia, poiché Begaj ritiene che queste siano le uniche istituzioni competenti in grado di fornire una soluzione completa e definitiva. "I cittadini devono capire che lo stato e le sue istituzioni sono dalla loro parte e contro gli abusatori," ha scritto il Presidente.
Risposta della Banca d'Albania alla Lettera del Presidente
In risposta, la Banca d'Albania ha rilasciato una dichiarazione ufficiale affermando di aver sempre adempiuto alla sua missione costituzionale di mantenere la stabilità dei prezzi e finanziaria nel paese.
"La Banca d'Albania ha sempre adempiuto alla sua missione costituzionale: mantenere la stabilità dei prezzi e finanziaria. Questo risultato è stato costantemente riconosciuto dalle più alte autorità locali e riflesso nelle Risoluzioni Annuali del Parlamento Albanese, nonché nelle dichiarazioni pubbliche dei nostri partner internazionali, tra cui il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale e la Commissione Europea," si legge nella dichiarazione.
La Banca ha sottolineato di non aver mai consentito né creato alcuna illegalità. Al contrario, ha migliorato ulteriormente il quadro normativo per la supervisione dell'acquisto di crediti problematici.
La Banca d'Albania ha chiarito di non aver mai sanzionato o favorito attività illegali. Al contrario, ha potenziato il quadro normativo di supervisione, soprattutto riguardo all'acquisto di crediti problematici. Questo quadro, sostenuto da istituzioni internazionali come l'FMI e la Banca Mondiale, è stato progettato per affrontare i problemi individuati nelle analisi condotte nell'ambito del programma sostenuto dall'FMI nel 2015 e 2016. Queste analisi hanno rivelato alti livelli di crediti deteriorati come vulnerabilità per il settore bancario, portando a un piano d'azione del 2015 da parte delle autorità albanesi per ridurre tali crediti. Questo piano prevedeva la licenza e la supervisione delle società che gestiscono crediti deteriorati, riflettendo la loro importanza per il sistema bancario.
La Banca d'Albania ha ribadito il suo impegno per la professionalità, l'integrità e la protezione dei consumatori, affermando di aver sempre agito all'interno del suo quadro giuridico. Il ruolo della Banca è di regolare e supervisionare il mercato finanziario all'interno della sua giurisdizione, affrontando questioni sistemiche con soluzioni complete per mantenere la stabilità finanziaria e la protezione dei consumatori.
Nonostante le sfide al di fuori della sua giurisdizione, la Banca continua a collaborare con il Ministero della Giustizia e altri organi competenti per risolvere questi problemi. Resta aperta a fornire le informazioni e le chiarificazioni necessarie, sottolineando la trasparenza e la responsabilità come fondamentali per la sua credibilità.