Le autorità greche hanno annunciato oggi, domenica 15 dicembre, che non concederanno il permesso per il raduno che era stato programmato dagli Albanesi ad Atene. La decisione è stata presa dal Direttore della Polizia della Regione Sud-Est di Atene, che ha vietato la manifestazione pubblica che avrebbe dovuto svolgersi nella zona di Alimos, in via Koris, alle ore 19:00.
Rally with Albanian patriots in Athens (archive) |
Secondo quanto riportato dai media greci, la polizia ha giustificato il divieto con il rischio di disturbare gravemente la vita socio-economica nella zona designata. Le autorità hanno dichiarato che l'evento avrebbe comportato ostacoli al traffico e all'accesso ai servizi pubblici, comprese le strutture sanitarie, nonché alla fornitura di beni di prima necessità. In altre parole, la manifestazione avrebbe avuto un impatto negativo sul funzionamento delle infrastrutture e delle attività pubbliche cruciali per la città.
Questo raduno era stato organizzato tramite i social media dai cittadini albanesi, che avevano intenzione di riunirsi per una celebrazione, ma l'autorità greca ha ritenuto che ci fosse una minaccia per l'ordine pubblico. Le autorità hanno sottolineato che il divieto era necessario per evitare disagi a cittadini e servizi pubblici.
Il divieto arriva dopo un evento molto discusso che ha avuto luogo in occasione delle celebrazioni per la Giornata dell'Indipendenza, quando un gran numero di albanesi si era radunato nella piazza principale di Atene, Syntagma, per festeggiare con bandiere rosso e nere, canti patriottici e danze tradizionali. Questi eventi avevano suscitato una forte reazione da parte dei media greci, che hanno accusato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis di non aver preso misure più severe nei confronti di queste manifestazioni.
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