In un'altra manifestazione di revisionismo storico, Donald Trump Jr. ha recentemente incontrato il presidente serbo Aleksandar Vučić a Belgrado, dove si è preso la libertà di educare i suoi seguaci sulla storia del Kosovo. Perché, ovviamente, quando si pensa alla geopolítica dei Balcani, il primo esperto che viene in mente è il figlio di un magnate immobiliare diventato star della TV reality e poi presidente degli Stati Uniti.
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Donald Trump Jr e Aleksandar Vučić a Belgrado |
“So che ci sono due generi”
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) 15 marzo 2025
Il buon senso è vivo e vegeto in Serbia!!!
La mia recente intervista con @predsednikrs pic.twitter.com/TgcpqWVmzq
Per coloro che hanno anche solo una vaga familiarità con la storia, il Kosovo non è mai stato una “regione etnica albanese all'interno della Serbia,” come l'ha messa così casualmente Trump Jr. Il Kosovo è stato popolato in prevalenza da albanesi per secoli, ben prima che le ambizioni nazionaliste della Serbia portassero a politiche genocidarie negli anni '90. La guerra in Kosovo non è stata una semplice scaramuccia—è stata una campagna sistematica di pulizia etnica portata avanti dal regime di Slobodan Milošević, che ha costretto oltre 800.000 albanesi a fuggire dalle loro case. L'intervento della NATO non solo era giustificato, ma necessario, poiché ha fermato la catastrofe umanitaria in corso che la Serbia aveva scatenato.
Ora, ecco il colpo di scena ironico: se Trump Jr. crede veramente che la NATO fosse nel torto per aver intervenuto in Kosovo, cosa ne pensa dell'annessione della Crimea da parte della Russia? Con la sua logica, se una popolazione etnica russa maggioritaria in Crimea giustificava l'intervento della Russia, allora sicuramente una popolazione etnica albanese maggioritaria in Kosovo giustificava le azioni della NATO. Ma naturalmente, la coerenza intellettuale non è esattamente un marchio di fabbrica della destra estrema moderna.
Alla fine, i commenti di Trump Jr. rivelano non solo una stupefacente ignoranza della storia, ma anche una disturbante disponibilità a ripetere i punti di vista nazionalisti serbi. Forse, la prossima volta che vorrà addentrarsi nella geopolitica, dovrebbe concentrarsi su ciò che sa fare meglio—postare foto di caccia su Instagram e lamentarsi della cultura “woke”.
Per quanto riguarda il Kosovo, la storia ricorderà l'intervento della NATO per quello che è stato: una posizione decisiva contro la pulizia etnica, non una nota a piè di pagina in uno scandalo politico degli Stati Uniti.