Roberto Saviano critica l'accordo Italia-Albania sui rifugiati in una recente intervista

 L'ex ministro albanese Ditmir Bushati ha intervistato il noto giornalista italiano Roberto Saviano, famoso per le sue costanti denunce della mafia italiana nel corso degli anni. Saviano è sotto la protezione dallo stato da 18 anni, proprio a causa delle denunce che ha effettuato.

Schermata da YouTUBE di Roberto Saviano mentre parla con Ditmir Bushati
Schermata da YouTube di Roberto Saviano mentre parla con Ditmir Bushati
Nel podcast con Bushati, Saviano ha parlato dell'accordo tra Italia e Albania per i rifugiati. Il giornalista ha espresso apertamente le sue riserve sull'accordo, definendolo incostituzionale.

Ha dichiarato che per l'Italia ci saranno non solo costi economici, ma anche logistici, sottolineando che la questione della giurisdizione stessa è complessa.


"Giudico che questa decisione non produrrà solo nulla, ma si trasformerà in un costo aggiuntivo sia in termini economici che logistici per l'Italia. Innanzitutto abbiamo un problema di giurisdizione. Affinché la giurisdizione italiana si estenda a un territorio extraeuropeo, semplicemente attraverso la stretta di mano del Primo Ministro Rama e del Primo Ministro Meloni.

Ciò significa che in quei centri non sarà applicata la legge albanese, ma quella italiana. E questo da solo è un problema molto problematico e conflittuale. Chi deciderà sulla libertà personale degli immigrati che si prevede debbano essere rimpatriati? Questo accordo è chiaramente incostituzionale", ha detto Saviano.

Alla domanda su quanto questo accordo sia a rischio a causa del crimine e della mafia, Saviano ha detto che la mafia albanese potrebbe rischiare di prendere il controllo dell'accordo.

"Rispondendo all'ultima domanda, se c'è un rischio di penetrazioni mafiose e come. E perché dico questo? Perché le organizzazioni mafiose hanno già fatto ingresso. Ad esempio, in alcuni centri italiani, per gestire mense, per gestire la catena degli immigrati, anche se si guadagna poco in Italia. Il vero profitto sta nei trafficanti ed è lì che entrano in gioco le mafie albanesi, le organizzazioni criminali tunisine, le organizzazioni criminali turche. Quindi è probabile che, tranne dove non lo farebbero perché pensano comunque di poter guadagnare un po' da questo lavoro, le organizzazioni criminali albanesi entreranno e prenderanno il controllo di questo lavoro", ha detto il giornalista italiano.
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