Venerdì, un secondo gruppo di migranti è arrivato in Albania nel Porto di Shëngjin come parte di un accordo tra Italia ed Albania mirato a gestire i flussi migratori. Questo gruppo, costituito da cinque cittadini egiziani e tre individui provenienti dal Bangladesh, è stato trasportato dalla nave militare italiana "Libra". Al loro arrivo, sono stati diretti in un centro allestito all'interno del porto, dove hanno sostenuto controlli medici e procedure di identificazione. Questo gruppo è stato intercettato in mare dalle autorità italiane quattro giorni fa.
La nave italiana "Libra" nel porto di Shëngjin |
Questo trasferimento di migranti fa parte di una strategia più ampia sviluppata dal primo ministro italiano Giorgia Meloni per contrastare l'immigrazione attraverso un accordo bilaterale firmato lo scorso anno con il primo ministro albanese Edi Rama. Tuttavia, il piano ha affrontato sfide recentemente quando una corte di Roma ha annullato la decisione di detenere il primo gruppo di 12 migranti inviati in Albania mentre si attendevano le risposte alle loro richieste di asilo. La corte ha argomentato, in linea con una precedente sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che i migranti non potevano essere riconsegnati ai loro paesi d'origine, specificamente Bangladesh ed Egitto, poiché questi non sono considerati destinazioni sicure.
Secondo l'accordo, il campo Gjadri in Albania è destinato ad ospitare solo migranti dai "paesi sicuri" definiti dal Ministero degli Affari esteri italiano. Inizialmente questa lista comprendeva 22 paesi, ma in risposta agli ostacoli legali, il governo italiano ha modificato la legge, riducendo la lista dei paesi sicuri a 19 stati nell'ambito di uno sforzo per rinforzare la sua posizione in tribunale. Nonostante ciò, l'opposizione legale persiste, con ulteriori sentenze di corti di Roma, Bologna, Catania e recentemente a Palermo che contestano la detenzione di altri casi migratori nei centri di accoglienza italiani.
La prossima decisione critica dalla corte di Roma è attesa per la prossima domenica, potenzialmente influenzando il destino dei migranti arrivati venerdì a Shëngjin. A causa delle preoccupazioni sanitarie, uno dei migranti sarà inviato in Italia per ricevere cure mediche. L'esito di questo caso potrebbe plasmare il futuro dell'accordo italiano-albanese sulla gestione dei migranti e stabilire un precedente per casi simili nella regione.