Brindo

 
Di Denata Ndreca

Brindo alla puttana che riscalda un letto,
al gatto senza padrone che salta sul tetto.
Brindo alla prossima che bacerai,
a quei corpi che toccherai – ma non amerai.

Brindo al barbone che dorme sul cartone,
alla signora con pelliccia che porta a spasso
il suo cane rivestito di zircone.
Brindo a chi non ha casa e vive nelle metrò. 
A chi se ne andato, e non rivedrò.

Brindo a chi si ferma per guardare le stelle,
a chi le parole – le trasforma in opere vere.
Brindo con la mano che trema – alle madri in ospedale,
alle loro preghiere - ai figli da salvare.

Brindo ai padri senza stipendio.

A chi non ha nessuno – da stringere sul petto.
Brindo alla guardia, alle mura della prigione.
Brindo laddove si sente ancora – un debole battito di cuore.

Brindo al bambino 
che corre scalzo sul prato.
Al corpo dell’operaio morto sul posto di lavoro,
alle sue scarpe ricoperte di fango. 

Brindo all’anno nuovo
che deve ancora venire.
Alla riva del mare lontano.
A chi deve partire.
 
Brindo ai tuoi occhi dove non ho ancora veduto,
alla tua bocca, al bacio che non ho mai avuto.
Brindo alle corde che ci stringono, 
alle dita che accarezzano e suonano la chitarra. 

Brindo a questa nostra vita. 
Amara.
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