Naim Bej Frashëri, conosciuto dalle generazioni semplicemente come Naim Frashëri, nacque il 25 maggio 1846 a Frashër (l'odierno distretto di Përmet) e morì il 20 ottobre 1900 a Istanbul. Egli rimane una delle figure più venerate nella storia albanese—non solo come il più grande poeta del Risorgimento Nazionale Albanese (Rilindja Kombëtare) ma anche come un distinto intellettuale dell'Impero Ottomano, un funzionario civile, educatore, traduttore e un fervente sostenitore dell'identità nazionale e dell'istruzione albanese.
Un Ponte Intellettuale tra Oriente e Occidente
Cresciuto in una famiglia di notabili ottomani, Naim fu il quarto figlio di Halit Bej Frashëri e Emine Hanëm Myteveliu. Ricevette la sua prima istruzione nella sua città natale, studiando turco ottomano, arabo e persiano presso la tekke Bektashi locale. Dopo la morte dei suoi genitori, la famiglia si trasferì a Giannina, dove Naim, insieme ai suoi fratelli Abdyl e Sami, completò la sua istruzione secondaria presso il prestigioso Ginnasio greco Zosimea. Lì, approfondì la filosofia occidentale e la letteratura classica, acquisendo fluidità in greco, latino e francese, continuando nel frattempo i suoi studi orientali privatamente. Questa duplice base culturale divenne un segno distintivo del suo lavoro intellettuale, mescolando il misticismo sufi con il razionalismo illuminista.
Un Poeta Nazionale alla Corte Ottomana
Nonostante ricoprisse alte cariche all'interno dell'amministrazione ottomana, tra cui quella di Vice Ministro dell'Istruzione, Naim non abbandonò mai la sua missione nazionale. Usò la sua influenza per sostenere le cause albanesi, ottenendo in particolare il permesso per la prima scuola di lingua albanese a Coriza nel 1887 e facilitando la pubblicazione dei libri di grammatica di Kristoforidhi.
Fu un membro attivo del Comitato Centrale per la Difesa dei Diritti Nazionali Albanesi e della Società per la Pubblicazione di Lettere Albanesi. La sua opera fu pubblicata in segreto a causa della censura ottomana, con molti dei suoi scritti apparsi a Bucarest e Sofia. Per evitare persecuzioni, spesso firmava le sue opere con le iniziali N.H., N.H.F. o N.F.
Contributi Letterari ed Eredità Culturale
Naim Frashëri scrisse 22 opere in quattro lingue—turco ottomano, persiano, greco e albanese—che spaziano dalla poesia alla prosa, dai testi scientifici ai manuali di lingua. Il suo poema del 1886 Bagëti e Bujqësia è celebrato come un capolavoro della letteratura albanese, un'ode sentita alla vita pastorale e al paesaggio albanese. I suoi scritti sono intrisi di temi patriottici, che enfatizzano l'orgoglio nazionale, la gloria del passato albanese e il desiderio di libertà.
Gli è anche attribuita la pubblicazione della prima traduzione selettiva del Corano in albanese, nel suo libro educativo Mësimet, nella sezione Thelb’i Kuranit. Le sue opere Fletore e Bektashinjvet e Qerbelaja furono i primi testi Bektashi in lingua albanese, riflettendo la sua profonda connessione con il misticismo islamico.
Naim si cimentò anche nella traduzione e nell'adattamento. Nel 1886, tradusse parti dell'Iliade di Omero in turco ottomano, segnando la prima traduzione di questo tipo, e in seguito pubblicò una versione albanese a Bucarest.
Da Frashër all'Eterno Riposo
La vita di Naim fu segnata da difficoltà personali, tra cui la morte prematura dei suoi genitori e fratelli, una malattia cronica e il peso della lotta nazionale. Nonostante ciò, rimase devoto alla sua missione. Trascorse i suoi ultimi anni a Istanbul, dove continuò a lavorare per la causa albanese fino alla sua morte nel 1900. Fu sepolto accanto a suo fratello Abdyl presso la tekke Bektashi di Merdivenköy.
Nel 1937, per commemorare il 25° anniversario dell'indipendenza albanese, le sue spoglie furono rimpatriate in Albania e deposte nella tekke Bektashi di Tirana. La sua memoria fu onorata sia dallo stato che dal popolo, e rimane consacrato nella coscienza nazionale come "l'apostolo dell'albanismo" e "l'usignolo della lingua albanese".
Il Padre Fondatore della Letteratura Albanese
L'eredità di Naim Frashëri è quella di un costruttore di ponti—tra Oriente e Occidente, religione e nazione, tradizione e modernità. Attraverso la sua opera, gettò le basi per la moderna letteratura albanese e contribuì a risvegliare una coscienza nazionale che avrebbe alimentato il movimento per l'indipendenza albanese.
Egli rimane una figura senza tempo non solo nelle lettere albanesi ma anche nel più ampio contesto della resistenza culturale e intellettuale di fronte alla soppressione imperiale. I suoi versi continuano a ispirare orgoglio, unità e amore per la patria tra gli albanesi di tutto il mondo.