Vivere in Albania: la storia di Michele Arbore, italiano conquistato da natura, cultura e ospitalità

Tra paesaggi incontaminati, città cariche di storia e la leggendaria ospitalità della sua gente, l’Albania è diventata per molti una seconda casa. È il caso di Michele Arbore, uno studente e professionista italiano che da otto anni vive a Tirana e che racconta con entusiasmo il suo legame speciale con questa terra.

Michele indossa un cappello tradizionale albanese chiamato "plis" e ha la bandiera albanese sulle spalle, uno screenshot di RTSH durante l'intervista.

Durante un’intervista a RTSH 1 HD, Michele ha condiviso la sua esperienza, definendosi “l’italiano che ha visitato tutta l’Albania, da Vermoshi fino a Butrint”. Il primo luogo che ha toccato il suo cuore è stato Syri i Sheganit, una delle meraviglie naturali più suggestive del nord.

Oggi, Michele non è soltanto un residente straniero, ma anche una guida turistica improvvisata per amici e conoscenti che dall’Italia vengono a scoprire l’Albania.

L’ospitalità degli albanesi: “Mi hanno accolto come un figlio”

Con grande emozione, Michele ha sottolineato:
“Voglio ringraziare tutti gli albanesi dal nord al sud, dal profondo del cuore, perché mi hanno accolto come se fossi loro figlio. Amo l’Albania, ce l’ho nel cuore!”.

Ciò che lo ha colpito di più non è stata soltanto la bellezza paesaggistica, ma l’anima di un popolo che apre le proprie porte senza esitazione.

Cultura, dialetti e tradizioni culinarie

La passione di Michele per l’Albania va oltre le bellezze naturali. È rimasto affascinato dalla storia millenaria e dalla ricchezza culturale del Paese, tanto da imparare espressioni e dialetti locali:

• a Kukës si saluta con “si je, o bishë”,

• a Shkodër con “nadja e mirë”,

• a Elbasan con “si je, o lale”.

Oltre alla lingua, ha abbracciato con entusiasmo la cucina tradizionale albanese: la fli di Puka, la jufka me pulë di Dibra, il shëndetlie di Lin e la celebre gliko arre di Përmet. Sapori autentici che raccontano storie di generazioni e territori.

Gjirokastra e Berat: città nel cuore

Tra i tanti luoghi visitati, Michele porta nel cuore Gjirokastra, patrimonio UNESCO, con le sue case di pietra e le stradine che profumano di storia. Anche Berat, la “città dalle mille finestre”, occupa un posto speciale nei suoi ricordi.

Conclusione

La testimonianza di Michele Arbore è la prova vivente che l’Albania non è solo una meta turistica emergente, ma anche un luogo dove le persone trovano casa, affetto e identità.
Con la sua natura straordinaria, la cultura millenaria e l’infinita ospitalità della gente, l’Albania continua a conquistare sempre più cuori italiani, trasformandosi da semplice destinazione a vera seconda patria.