Scoperto un enorme nascondiglio di armi nel centro di Tirana: la polizia scopre un furgone carico di arsenale di livello militare

 In una scoperta scioccante che ha scosso la capitale, la polizia albanese ha scoperto un furgone pieno di armi di livello militare nel cuore di Tirana. La grande operazione anti-armi, con nome in codice “The Van”, è stata condotta dagli agenti della Stazione di Polizia n. 2, rivelando uno dei più grandi depositi di armi illegali trovati in Albania negli ultimi anni.

Scoperto un enorme nascondiglio di armi nel centro di Tirana: la polizia scopre un furgone carico di arsenale di livello militare
La foto mostra alcune delle armi sequestrate dalla polizia a Tirana, per lo più Kalashnikov.
Il furgone, parcheggiato nella trafficata via “Myslym Shyri” — una delle zone più frequentate del centro di Tirana — conteneva una quantità impressionante di armi capaci di equipaggiare una piccola unità militare. Secondo i rapporti ufficiali della polizia, il veicolo conteneva 23 armi da fuoco, tra cui cinque fucili di precisione, sei armi automatiche e dodici pistole di varie marche internazionali.

Tra le armi ritrovate figurano pistole Beretta, Glock, Rex Delta, Ruger-57 e Tanfoglio. Gli agenti hanno inoltre scoperto un silenziatore, 17 caricatori e oltre 15.000 munizioni. L’interno del furgone era dotato anche di dispositivi di detonazione a distanza, cellulari usati per il coordinamento, apparecchiature per il disturbo del segnale, localizzatori GPS e uniformi simili a quelle della polizia.

Arresti e sospettati

La polizia ha confermato l’arresto di Eugert Sina, 34 anni, fermato sul posto. Le autorità hanno inoltre dichiarato ricercate altre due persone collegate alla stessa operazione. Le prime indagini suggeriscono che il gruppo facesse parte di una rete criminale più ampia coinvolta nel traffico di armi, potenzialmente legata a organizzazioni criminali attive dentro e fuori dall’Albania.

L’operazione è stata avviata dopo settimane di raccolta di informazioni e sorveglianza. Gli investigatori avevano notato attività sospette nella zona, che li hanno portati al furgone. Quando gli agenti sono intervenuti per ispezionare il veicolo, sono rimasti scioccati dall’entità e dalla sofisticazione dell’arsenale nascosto al suo interno.

Dettagli dell’equipaggiamento sequestrato

Il resoconto completo degli oggetti confiscati sembra più un elenco di forniture militari che un normale bottino criminale. La polizia ha elencato i seguenti articoli:

12 pistole di diverse marche e calibri

6 fucili automatici

5 armi lunghe da cecchino con mirini ottici

1 silenziatore

17 caricatori

15.000 proiettili

17 paia di manette identiche a quelle usate dalle forze dell’ordine

12 telefoni cellulari

Dispositivi di detonazione a distanza

Sistemi elettronici di tracciamento (GPS)

Apparecchiature per il disturbo del segnale

Dispositivi per il conteggio del denaro

3 uniformi complete simili a quelle della polizia

Gli investigatori stanno ora cercando di determinare se le armi fossero destinate alla vendita sul mercato nero o a operazioni criminali all’interno del paese.

Possibili legami con la criminalità organizzata

Fonti vicine all’indagine non escludono la possibilità che le armi facessero parte di una rete di contrabbando estesa ai paesi confinanti. La scoperta solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza delle aree urbane e sul flusso di armi illegali nei Balcani. L’Albania, un tempo afflitta dal traffico di armi negli anni ’90, ha compiuto notevoli sforzi per contrastare la circolazione illegale di armamenti, ma questo caso rivela che le reti sotterranee sono ancora molto attive.

Secondo gli esperti, un arsenale di tali dimensioni, comprendente fucili di precisione e tecnologia per il disturbo del segnale, indica un possibile utilizzo in attacchi mirati o rapine, piuttosto che in normali crimini di strada. La presenza di uniformi simili a quelle della polizia rafforza il sospetto che il gruppo potesse prepararsi per operazioni criminali travestite da interventi delle forze dell’ordine.

Procedimenti legali

Le prove sequestrate sono state trasmesse alla Procura di Tirana per ulteriori indagini. I sospettati sono accusati in base agli articoli relativi al “Traffico di armi e munizioni” e alla “Detenzione e fabbricazione illegale di armi ed esplosivi.”

Le autorità hanno sottolineato che questa scoperta dimostra sia la sofisticazione sia la pericolosità della criminalità organizzata moderna in Albania, dove i gruppi criminali utilizzano sempre più tecnologie e logistica avanzate per le loro operazioni. La polizia continua le ricerche per rintracciare i due latitanti e eventuali altri complici.

Reazione del governo e dell’opinione pubblica

La notizia della scoperta si è rapidamente diffusa sui social media, scatenando un ampio dibattito pubblico sulla sicurezza e sull’efficacia delle forze dell’ordine nella capitale. I residenti di Tirana si sono detti scioccati dal fatto che un simile arsenale potesse essere nascosto in un furgone parcheggiato in uno dei quartieri più trafficati della città.

I funzionari del Ministero dell’Interno hanno elogiato la polizia per l’intervento rapido ed efficiente, sottolineando che le riforme in corso e il coordinamento dell’intelligence sono fondamentali per prevenire minacce simili. “Questa operazione ha evitato quello che avrebbe potuto essere un evento devastante”, ha dichiarato un portavoce del ministero.

Implicazioni più ampie

Questo episodio mette in evidenza la sfida continua che l’Albania deve affrontare nella lotta contro il traffico di armi attraverso i suoi confini. Il paese è sotto pressione dell’Unione Europea per rafforzare i meccanismi di controllo e la tracciabilità delle armi come parte del suo processo di integrazione.

Mentre l’operazione “The Van” rappresenta una chiara vittoria per la polizia, essa serve anche da monito sulla portata della circolazione di armi illegali ancora presente nella regione. Con il progredire delle indagini, le autorità sperano di scoprire l’origine delle armi e la destinazione prevista del carico letale del furgone.

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