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Secondo un recente studio mondiale, l'esposizione all'inquinamento atmosferico è associata a un maggior rischio di depressione e suicidio.
L'University College di Londra ha analizzato 25 studi pubblicati entro la fine del 2017 sui collegamenti tra inquinamento atmosferico e salute mentale.
Le particelle di inquinamento, analizzate nello studio, vengono prodotte bruciando combustibili fossili in auto, case e industrie.
Gli scienziati hanno scoperto che vivere per almeno sei mesi in una zona doppia rispetto al limite raccomandato dall'OMS per le particelle fini, PM2.5, avrebbe un rischio di depressione aumentato di circa il 10%.
Sebbene questo sia difficile da confermare oltre ogni dubbio, gli scienziati sono convinti che sia possibile.
"Abbiamo dimostrato che l'inquinamento atmosferico può causare gravi danni alla nostra salute mentale e questo rende ancora più urgente la necessità di purificare l'aria", ha affermato il responsabile dello studio Isobel Braithwaite.
Mentre si osserva che l'inquinamento atmosferico può danneggiare praticamente ogni organo e quasi ogni cellula del corpo umano.
L'OMS definisce questo rischio come "un'emergenza silenziosa per la salute pubblica". Secondo l'organizzazione, oltre 264 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di depressione.
Gli esperti mostrano che le più piccole particelle di aria inquinata raggiungono il cervello attraverso il sangue e il naso, causando infiammazione, danneggiando le cellule nervose e causando cambiamenti nella produzione di ormoni dello stress.
Per questo motivo, lo studio raccomanda di adottare misure per ridurre l'inquinamento atmosferico nel mondo per prevenire problemi di salute mentale.
Una delle capitali più inquinate d'Europa è Skopje.