"Moj e bukura More", la storia della canzone albanese di 600 anni

"Moj e bukura More", la storia della canzone albanese di 600 anni

 Secondo il filologo arbëresh, Dhimitër Kamarda, la canzone ha le sue origini nell'Arbëresh d'Italia, che secondo il suo studio, furono costretti a lasciare la terra greca di oggi, lasciando le proprie terre in un luogo chiamato More.

More! È un punto esclamativo?! ... Una bella ragazza?! Jo! More è l'attuale Peloponneso della Grecia. Secondo uno studio pubblicato in Italia nel 1886 dal filologo arbëresh Dhimitër Kamarda, More è una grande regione, di cui i Greci cambiarono nome e restituirono al Peloponneso. La canzone "O e bukura More" memorizza il grande ricordo di una patria perduta. Secondo il filologo Arbëresh, è un toponimo di questo luogo da cui è partita la maggior parte degli Arbëresh d'Italia di oggi.

L'unico documento di questa canzone è come materiale nel libro scritto dal filologo, Arbëresh Dhimitër Kamarda, vissuto negli anni 1821-1882. Ha pubblicato il libro "Appendice al Saggio di Grammatologia Commprata sulla Lingua Albanese", edito dalla casa editrice "F. Albergueti E.C." nel 1866.

In questo libro viene pubblicato per la prima volta il testo di questa canzone scritta in albanese. Il libro chiarisce che il popolare testo di partenza con un ritmo triplo è l'unica versione e testo originale della canzone "O e Bukura More". Questa canzone è cantata da 600 anni e ha assunto le dimensioni di una canzone di emigranti, conosciuta e molto amata non solo dagli Arbëresh, ma anche dagli Arvaniti di Grecia e dagli Albanesi di tutte le regioni.


Una straordinaria versione della canzone Arbëresh "O e Bukura More", nasce da un'interessantissima interpretazione di due noti artisti italiani, Lavinia Mancusi, Gabriele Gagliarini.
Nuova Vecchia