L'accordo tra Italia e Albania per l'accoglienza dei migranti salvati nelle acque italiane è stato approvato lunedì dalla Corte Costituzionale albanese, ma ha scatenato la discordia tra i politici di entrambi i paesi e i gruppi per i diritti umani.
Un articolo dedicato a questa questione è stato pubblicato dalla media francese 'RFI', affermando che l'accordo ha scatenato la rabbia tra i politici di entrambi i paesi e i gruppi per i diritti umani.
L'articolo aggiunge che l'accordo è stato condannato dai partiti di opposizione in entrambi i paesi, portando a una sfida legale per la giustizia a Tirana.
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La Corte Costituzionale dell'Albania ha approvato lunedì un controverso accordo firmato con l'Italia per ospitare in due centri i migranti salvati nelle acque italiane. Tuttavia, l'accordo ha scatenato la discordia tra i politici di entrambi i paesi e i gruppi per i diritti umani che lo definiscono "disumano". L'accordo è stato condannato dai partiti di opposizione in entrambi i paesi e dai gruppi per i diritti umani, portando a una sfida legale per la giustizia a Tirana.
"L'accordo non danneggia l'integrità territoriale dell'Albania", si legge nella dichiarazione della corte.
La decisione arriva solo pochi giorni dopo che i deputati italiani hanno votato a favore dell'accordo, con la camera bassa del parlamento che ha approvato il protocollo con 155 voti a favore, 115 contrari e due astensioni. Durante il dibattito parlamentare, i deputati dell'opposizione hanno accusato il primo ministro Giorgia Meloni di utilizzare i migranti come "propaganda elettorale", sostenendo che il progetto avrebbe avuto poco impatto sui numeri ed era estremamente costoso. Ora il testo passa al Senato italiano, dove si prevede la sua approvazione.
L'accordo consente la creazione di due centri presso il porto albanese di Shëngjin, dove i migranti si registreranno per ottenere asilo, e un'altra struttura nella stessa regione per ospitare coloro che attendono una risposta alle loro domande. I due centri, gestiti dall'Italia, possono ospitare fino a 3.000 persone ciascuno mentre aspettano una decisione sulle loro richieste. Hanno stimato un costo di oltre 650 milioni di euro durante i cinque anni di durata dell'accordo.
L'opposizione di destra albanese ha criticato il primo ministro Edi Rama per presunta mancanza di trasparenza sull'accordo, definendolo un "atto irresponsabile e pericoloso per la sicurezza nazionale". Il Comitato Internazionale di Salvataggio ha condannato l'accordo come "non umano", mentre Amnesty International lo ha descritto come "illegale e inattuabile". Le autorità albanesi hanno affermato che l'accordo è in conformità con i trattati precedenti firmati con l'Italia, con il diritto internazionale e la costituzione del paese.
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