Ottant'anni di dolore: ricordando il genocidio degli albanesi di Cham e condannando le atrocità greche

 In un commovente giovedì, il Parlamento albanese si è unito in solennità, segnando una giornata contro il genocidio in Chameria con un minuto di silenzio. Questo giorno, 27 giugno 2024, commemora l'80° anniversario dei brutali massacri e dello sfollamento forzato degli albanesi di Chameria - uno dei capitoli più oscuri della storia, spesso oscurato e dimenticato.

I deputati del Parlamento albanese osservano un minuto di silenzio nel giorno del genocidio contro gli albanesi di Chameria
I deputati del Parlamento albanese osservano un minuto di silenzio nel giorno del genocidio contro gli albanesi di Chameria
Il leader del Partito per la Giustizia, Integrazione e Unità (PDIU), Shpëtim Idrizi, ha pronunciato un discorso appassionato, gettando una luce dura sulle atrocità commesse contro gli albanesi di Chameria e sul dolore irrisolto che continua a tormentare i loro discendenti. Le sue parole hanno risuonato profondamente all'interno delle mura del Parlamento, un chiaro promemoria della resilienza di una comunità che rifiuta di lasciar cancellare la propria sofferenza.

“Il genocidio non ha età,” ha proclamato Idrizi, con la voce appesantita dal peso della storia e della giustizia. “I miei colleghi e io siamo qui per affermare che la memoria di una nazione supera quella di qualsiasi individuo. Si dice che un popolo che dimentica perisce. Abbiamo sfidato l'oblio. Non incolpiamo il popolo greco, ma la politica del tempo e l'atteggiamento mantenuto oggi.”

Il discorso di Idrizi non ha evitato le verità amare. Ha accusato la Grecia di continuare a onorare i perpetratori di questi crimini, trasformandoli in eroi nazionali e erigendo monumenti in loro onore. Il suo messaggio era chiaro e inequivocabile: il genocidio contro gli albanesi di Cham non è una questione del passato, ma una ferita che rimane aperta e non guarita.

“Per 80 anni, hanno calpestato le nostre vite perdute e dichiarato che la questione Cham non è una questione,” ha affermato Idrizi, le sue parole tagliando decenni di silenzio e negazione. “È sorprendente come la Grecia proclami criminali come eroi e costruisca statue in loro onore. Sono qui per dare voce a migliaia di vittime che non possono più parlare.”


Il momento di silenzio del Parlamento non è stato solo un gesto di rispetto ma un potente atto di memoria. È stato un riconoscimento collettivo della sofferenza profonda subita dagli albanesi di Cham e un invito al mondo a riconoscere il genocidio che è stato trascurato per troppo tempo.

Nel suo discorso, Idrizi ha sottolineato la necessità di responsabilità e riconciliazione. Ha invitato la Grecia a confrontarsi con il proprio passato con onestà e ad accettare la responsabilità per le atrocità commesse. “Il popolo greco dovrebbe vergognarsi della propria politica e del fatto che non ha mai riconosciuto il genocidio,” ha affermato, sottolineando che la vera riconciliazione può venire solo attraverso il riconoscimento e il rimorso.

Quest'anno segna l'80° anniversario del violento giugno del 1944, quando gli albanesi di Cham furono massacrati e espulsi con la forza dalla loro patria. Nonostante il passare del tempo, le cicatrici di questi eventi rimangono vivide. “Molti dicono che sono passati molti anni, ma i miei colleghi e io siamo qui per dire che la memoria di una nazione è più grande di quella di una persona,” ha dichiarato Idrizi. “Non dimentichiamo i massacri contro i nostri antenati; li ricordiamo. Non incolpiamo il popolo greco di oggi, ma la politica di quell'epoca e il fatto che la politica attuale non ha mai assunto la responsabilità delle azioni dei loro predecessori. È vergognoso che un popolo europeo ignori e neghi l'esistenza degli albanesi di Cham.”

L'appassionato appello di Idrizi è stato una chiamata all'azione per la giustizia e la memoria. È stato un promemoria che il dolore del passato deve essere riconosciuto affinché inizi la guarigione e che la memoria di coloro che hanno sofferto deve essere onorata per garantire che tali atrocità non si ripetano mai più. Il silenzio osservato dal Parlamento è stato un momento di lutto collettivo e solidarietà, un tributo alle vite perdute e allo spirito duraturo della comunità albanese di Cham.

Condannando i massacri dei greci nel sud dell'Albania e evidenziando la sofferenza continua degli albanesi di Cham sfollati con la forza, il discorso di Idrizi ha trasceso la politica. È stato un imperativo morale, un grido di giustizia e una richiesta di riconoscimento delle verità storiche che sono state negate troppo a lungo.
Nuova Vecchia