Il 22 settembre, le Nazioni Unite (ONU) hanno approvato il “Patto per il Futuro”, un quadro completo volto ad affrontare le sfide urgenti del 21° secolo, tra cui conflitti, cambiamenti climatici e questioni relative ai diritti umani. Tra i leader mondiali presenti alla riunione c’era il Primo Ministro albanese Edi Rama, che ha espresso il pieno sostegno dell’Albania all’iniziativa.
Edi Rama mentre parla alle Nazioni Unite |
Nel suo discorso, Rama ha sottolineato l'importanza della cooperazione globale e l'urgenza di ricostruire la fiducia nel multilateralismo. Ha anche parlato di uno sviluppo significativo in Albania: la trasformazione della sede dell'Ordine Mondiale Bektashi a Tirana in uno stato sovrano, simile al Vaticano. Questo gesto simbolico, ha spiegato, riflette l'impegno dell'Albania a promuovere la tolleranza e la convivenza pacifica.
Rama ha fatto riferimento all'ispirazione dell'Albania per il progetto, citando le parole di Madre Teresa: “Non tutti noi possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”. Ha sottolineato che l'Albania, nonostante le sue dimensioni ridotte, ha storicamente dato contributi significativi alla pace e alla solidarietà globali, come fornire rifugio agli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale e ospitare i rifugiati afgani negli ultimi anni.
Il contributo dell'Albania alle sfide globali
Nel suo discorso alle Nazioni Unite, Rama ha invitato a concentrarsi nuovamente sul colmare il crescente divario tra le potenze globali e il crescente timore per il futuro. Ha riconosciuto i fallimenti delle istituzioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, nel soddisfare le aspettative dei popoli che rappresentano. “Troppo spesso, le nostre azioni non sono state all'altezza delle speranze dei popoli che affermiamo di rappresentare”, ha dichiarato Rama, invitando la comunità globale a riflettere su come il multilateralismo possa essere rivitalizzato per affrontare le crisi attuali.
Rama ha avvertito che il mondo si trova di fronte a minacce esistenziali, aggravate da crisi che hanno eroso il terreno comune e diviso ulteriormente le nazioni. Ha sottolineato la necessità di ripristinare la fiducia e dimostrare che il multilateralismo non è una promessa vuota, ma uno strumento potente per affrontare le sfide globali. Ha espresso anche preoccupazione per la guerra in corso in Europa, che ha sollevato timori di un'escalation nucleare.
Il Primo Ministro albanese ha ribadito che l'azione collettiva è l'unica strada percorribile per evitare il collasso globale. “Le nostre sfide sono interconnesse. Se non riusciamo ad affrontarle attraverso un ordine multilaterale, falliremo”, ha dichiarato Rama.
Il ruolo dell'Albania nella comunità globale
Sebbene l'Albania sia una piccola nazione, Rama ha evidenziato il suo ruolo storico nel fornire esempi positivi di umanitarismo e tolleranza. Citando la protezione degli ebrei da parte dell'Albania durante la Seconda Guerra Mondiale, i suoi recenti sforzi per accogliere i rifugiati afgani e il suo status come patria di Madre Teresa, ha sottolineato che il paese ha dimostrato costantemente il suo impegno per la solidarietà globale.
L'eredità di Madre Teresa, ha osservato Rama, serve come principio guida per l'approccio dell'Albania alla cooperazione internazionale: la convinzione che piccole azioni, quando fatte con grande amore, possano avere un impatto significativo. Questo ethos, ha spiegato, è anche alla base del sostegno dell'Albania alla trasformazione della sede dell'Ordine Mondiale Bektashi a Tirana in uno stato sovrano, che servirà come simbolo di unità pacifica e tolleranza.
Rama ha concluso riaffermando l'impegno dell'Albania verso il “Patto per il Futuro” e i principi del multilateralismo, sottolineando che gli impegni presi devono essere rispettati e attuati. “L'Albania può essere un piccolo paese, ma abbiamo sempre fornito al mondo esempi positivi”, ha affermato. La creazione dello stato sovrano Bektashi a Tirana, ha aggiunto, rafforzerà ulteriormente il ruolo dell'Albania come faro di pace e tolleranza religiosa sulla scena mondiale.