Museo in onore dei sopravvissuti alla violenza sessuale durante la guerra in Kosovo

 Martedì sera è stato inaugurato a Pristina un museo unico dedicato ai sopravvissuti alla violenza sessuale durante la guerra in Kosovo. Il museo presenta decine di storie di sopravvissuti, documentate attraverso racconti scritti e reperti che riflettono le loro esperienze strazianti.


In uno degli spazi del museo a Pristina
 In uno degli spazi del museo a Pristina
Il Museo dei Sopravvissuti alla Violenza Sessuale in Tempo di Guerra in Kosovo si propone di essere un luogo di memoria e rispetto per i sopravvissuti, sensibilizzando al contempo sull'importanza della giustizia e del supporto nei loro confronti.

L’ex presidente del Kosovo, Atifete Jahjaga, ora a capo della Jahjaga Foundation che ha promosso il progetto, ha sottolineato il ruolo del museo nel mettere in luce le difficoltà di un gruppo a lungo trascurato dalla società.

“Il mio cuore si spezza pensando a come, per così tanto tempo, le storie di questi sopravvissuti siano rimaste silenti—chiuse nei loro cuori, o peggio, stigmatizzate da una società che spesso ha scelto di distogliere lo sguardo. Mi pesa pensare a coloro che hanno portato questo dolore nella tomba senza condividere la loro sofferenza, senza vedere giustizia o intravedere speranza,” ha dichiarato Jahjaga durante l’inaugurazione.

Un abito di una donna vittima di violenza sessuale da parte dei serbi a Peja nel 1998 esposto nel museo
 Un abito di una donna vittima di violenza sessuale da parte dei serbi a Peja nel 1998 esposto nel museo
Situato nel centro di Pristina, il museo si chiama “Çast” (Momento).

“Il nome riflette un momento che ha cambiato per sempre la vita di questi sopravvissuti durante la guerra in Kosovo,” ha spiegato la curatrice del museo, Eliza Hoxha. “Ma rappresenta anche i numerosi momenti in cui, come società, li abbiamo fatti sentire colpevoli nonostante la loro innocenza. Abbiamo gravato sulle loro vite in tempo di pace, non li abbiamo integrati, abbiamo ignorato il loro dolore e negato loro lo spazio che meritano.”

Questo museo si erge come un potente promemoria della resilienza dei sopravvissuti e della necessità urgente di affrontare lo stigma e il silenzio attorno alla violenza sessuale in tempo di guerra.
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