Una nuova minaccia si sta rapidamente diffondendo nelle acque del Mar Mediterraneo: il Lagocephalus sceleratus, comunemente noto come pesce palla maculato o pufferfish. Questa specie eccezionalmente tossica e invasiva sta espandendo la sua portata verso le coste di Italia, Albania e Croazia. Originario dell'Oceano Indiano, è entrato nel Mar Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come "migrazione lessepsiana".
Recentemente, questo pericoloso pesce è stato avvistato nell'Alto Adriatico, segnando la sua più significativa espansione nella regione fino ad oggi. Ora rappresenta un serio rischio sia per il delicato ecosistema marino che per la salute umana. La ragione? Questo pesce contiene tetrodotossina – una potente neurotossina che si dice sia 100 volte più letale del cianuro e per la quale non esiste un antidoto conosciuto. Secondo gli studi, pochi milligrammi sono sufficienti a causare paralisi, arresto respiratorio e, in definitiva, la morte.
In Europa, il consumo di questo pesce è severamente vietato. In Giappone, una specie simile nota come "fugu" viene preparata solo da chef altamente qualificati, eppure anche lì il rischio rimane significativo. Nel caso del pesce palla maculato, la concentrazione di tossina è così elevata che una lavorazione sicura è virtualmente impossibile.
Oltre alla minaccia diretta per l'uomo, questa specie invasiva sta anche minacciando la biodiversità del Mediterraneo. È un predatore aggressivo che si nutre di molluschi e piccoli pesci, causando danni significativi alle popolazioni autoctone, riporta A2. Con un alto tasso di riproduzione e la mancanza di predatori naturali nel suo nuovo ambiente, si sta diffondendo senza controllo. I pescatori locali stanno anche subendo danni alle loro reti e attrezzature da pesca a causa della presenza di questo pesce più grande e distruttivo.
In diversi paesi come Grecia, Turchia e Cipro, le autorità hanno iniziato a offrire ricompense ai pescatori che catturano questa specie nel tentativo di controllarne la diffusione. Anche in Spagna e Italia si stanno prendendo misure, che vanno dall'inserimento del pesce negli elenchi delle specie invasive al lancio di campagne di sensibilizzazione pubblica per educare le persone sui pericoli.
Gli scienziati avvertono che, a causa dei cambiamenti climatici e dell'aumento delle temperature nel Mar Mediterraneo, questa specie potrebbe già essersi stabilita come parte permanente dell'ecosistema. Questo allarmante sviluppo sottolinea l'urgente necessità di un monitoraggio continuo, di educazione pubblica e di sforzi coordinati per mitigare l'impatto di questo invasore mortale sull'ambiente marino e sulla salute pubblica del Mediterraneo.