Cittadino albanese tra i 38 arrestati in Venezuela per presunto complotto golpista

Le autorità venezuelane hanno annunciato l'arresto di 38 individui accusati di aver complottato per destabilizzare il paese e sabotare le imminenti elezioni regionali e legislative. Tra i detenuti c'è Enid Kasmi, identificato come cittadino albanese, il cui presunto ruolo nel gruppo criminale ha attirato una notevole attenzione.

Maduro sulla mafia albanese
Maduro sulla mafia albanese
Dei 38 individui arrestati, 21 sono cittadini venezuelani, mentre i restanti 17 includono cittadini ucraini e messicani, oltre a Kasmi.

I media venezuelani riferiscono che Kasmi avrebbe ricevuto pagamenti dagli Stati Uniti per compiere azioni destabilizzanti e violente all'interno del paese.

Cittadino albanese tra i 38 arrestati in Venezuela per presunto complotto golpista

Il Presidente Maduro accusa la "mafia albanese"

In un sorprendente discorso, il Presidente venezuelano Nicolas Maduro ha accusato direttamente la "mafia albanese" di aver pianificato il sabotaggio delle elezioni regionali e legislative previste per questa domenica.

"La mafia albanese, che governa l'Ecuador, ha inviato alcuni dei suoi mercenari addestrati a piazzare bombe in Venezuela", ha dichiarato il Presidente Maduro. "La mafia albanese è stata catturata, li abbiamo, sono stati loro sequestrati tre telefoni e stanno parlando."


Denuncia ministeriale e presunto coinvolgimento dell'opposizione

Ulteriori dettagli sono emersi da Diosdado Cabello, il Ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace, che ha condannato un nuovo presunto tentativo di attacco da parte dell'"opposizione estremista venezuelana". Cabello ha affermato che il complotto mirava a destabilizzare la nazione e sabotare le elezioni previste per domenica 25 maggio. Ha implicato Iván Simonovis, un ex ufficiale FANB, Arturo José Gómez Morante e la figura dell'opposizione María Corina Machado come leader di questo presunto schema.

Durante una conferenza stampa, un funzionario della sicurezza venezuelana ha confermato l'arresto di un gruppo locale di otto individui trovati in possesso di ordigni esplosivi, specificamente descritti come "detonatori elettrici".

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