Zoran Zaev, primo ministro della Macedonia del Nord, ha dichiarato in un'intervista di temere un ritorno al passato etnicamente diviso nel suo paese, tra cui una guerra civile del 2001 evitata.
Edi Rama, primo ministro albanese, ha dichiarato in un'intervista separata che il suo paese rischia un danno collaterale derivante dalla rottura dell'UE sull'allargamento.
Gli avvertimenti di entrambi i leader dei Balcani sottolineano il timore degli analisti che il rifiuto di entrambi i paesi di aprire negoziati di adesione destabilizzerà una regione geopoliticamente fragile in cui l'influenza di altri paesi, tra cui Russia e Cina, sta crescendo.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha bloccato l'apertura dei colloqui di adesione con la Macedonia Del Nord e l'Albania. Entrambi i paesi si sono lamentati del fatto che l'UE non sta rispettando la sua parte dell'accordo implicito, poiché sia Tirana che Skopje hanno agito nel tentativo di soddisfare le richieste di Bruxelles. Anche gli Paesi Bassi e Danimarca si sono opposti ai colloqui con l'Albania.
Zaev ha espresso preoccupazione per il fatto che l'accordo con la Grecia, firmato lo scorso anno per rinominare il suo paese, possa essere riaperto nel mezzo di un risveglio del sentimento nazionalista. La modifica del nome è stata un passo importante sulla strada dell'adesione all'UE, ma è stata controversa in entrambi i paesi e Zaev ha avvertito che è in gioco un'ulteriore attuazione dell'accordo raggiunto con Atene.