Ilir Meta |
"Faremo di tutto per l'America che non danneggi l'Albania e gli albanesi. Sono venuti decine e centinaia dal America. Ho alzato questa bandiera in onore dei nostri amici in America.
Se il colpo di stato, l'organizzazione internazionale della mafia, non prende sul serio questo decreto, prometto, in nome di questa bandiera, per cui migliaia e migliaia di martiri ed eroi sono stati uccisi, che il 15 marzo quando la riforma elettorale è terminata...Io Ilir Meta giuro che questo decreto non verrà firmato qui, ma in Parlamento, lì, nel mezzo del crimine. Io, prima di tutto, e doppo tutto il popolo, siamo le persone che hanno sofferto moltisimo in comunismo, siamo un popolo che dà la vita, non la democrazia", ha affermato il capo dello stato.
Il presidente Ilir Meta, in tono aspro dal podio sollevato davanti alla presidenza, ha lanciato un flusso di accuse contro la maggioranza al potere, che ritiene essere un colpo di stato contro le istituzioni costituzionali, ma anche ideologi del più rapido spopolamento del paese nel regione.
Meta ha accusato il governo di aver sequestrato e usato la giustizia, a cominciare dai fascicoli sulle rapine elettorali, che ha affermato di non essere trapelato intenzionalmente ...
"Il paese è deliberatamente lasciato senza una Corte costituzionale in quanto vi è un solo obiettivo nella testa del colpo di stato, la cattura dello stato nell'interesse del potere. Li ho istituzionalmente denunciati, ma la giustizia continua a dormire, che se avesse agito per 110 giorni non sarebbe necessario invitarti qui oggi”. disse Meta.
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