Perché viene prodotto più costosamente in Albania?

Prodotti lattiero-caseari
Prodotti lattiero-caseari
 I crescenti costi di produzione stanno sempre di più gravando sull'industria materiale grezzo albanese, spingendo il settore di trasformazione a dipendere maggiormente dalle importazioni. Questa tendenza è particolarmente evidente nell'industria della trasformazione del latte, dove diversi fattori contribuiscono a significative sfide sia per i agricoltori che per le fabbriche di trasformazione, secondo quanto riportato dal Monitor.

Problemi Chiave nell'Industria Lattiero-Casearia

Sia i direttori delle fabbriche che gli esperti di bestiame evidenziano diversi problemi critici che affliggono l'industria. La revoca del regime fiscally deductible VAT, alta informalità nelle vendite di latte dai contadini, e bassi sussidi rispetto ai standard regionali sono i principali problemi che causano difficoltà non solo per i contadini e le fabbriche di trasformazione ma anche per l'economia più ampia.

Nel mese di aprile, a causa di dispute sui prezzi con le fabbriche, grandi e medie fattorie non potevano vendere il loro latte. Solo piccole fattorie sono riuscite a vendere il latte a 60 lek per litro senza IVA. Il calo del prezzo ha costretto i contadini a protestare due volte, chiedendo sussidi più elevati dal governo albanese.

Costi Comparativi e Sussidi

I principali processori del paese affermano che il latte prodotto in Albania costa 38 centesimi di più rispetto al latte importato dalla Slovenia, Serbia o Ungheria, anche dopo aver incluso le tasse e i costi di trasporto. Secondo Luis Ndreka da ADG (ex Lufra), attualmente raccoglie latte dai contadini locali a prezzi che variano da 60 a 66 lek per litro, a seconda della qualità. Tuttavia, il latte proveniente da paesi come la Slovenia e l'Ungheria è più economico grazie a una maggiore produttività e costi inferiori.

Ervin Resuli sottolinea che bassi sussidi sono la principale ragione dei costi di produzione elevati in Albania. Ad esempio, in Serbia, il governo sostiene i contadini con 350 euro per vacca e 17 lek per litro di latte prodotto. In Kosovo, i sussidi raggiungono 600 euro per vacca, mentre in Macedonia del Nord, i contadini ricevono 250 euro per vacca e 10 lek per litro. Al contrario, i contadini albanesi ricevono solo 10.000 lek per vacca e carburante diesel gratuito, totalizzando circa 120 euro all'anno. Livelli così bassi di sussidio rendono impossibile produrre latte a prezzi competitivi.

Sfide dalla Modifica della Politica Tributaria

Una questione significativa per le grandi fattorie e gli esperti del settore è la rimozione del regime fiscally deductible VAT. La maggior parte delle piccole fattorie vende latte senza fatture, operando nell'informalità. Se un processore compra latte da una piccola fattoria non autorizzata, deve emettere una fattura autocertificata, partendo da un margine -20%, che è dannoso dal punto di vista finanziario. Questa situazione costringe i processori a scegliere tra il mercato nero o acquistare latte meno costoso dall'estero. La rimozione del regime di rimborso VAT, che precedentemente aveva aiutato a formalizzare i piccoli agricoltori, ha aggravato queste sfide.

Conseguenze per l'Industria di Trasformazione

L'Associazione Industria Lattiero-Casearia Albanese ha avvertito che se la situazione attuale persiste, i prodotti importati domineranno il mercato, spingendo i prodotti locali fuori e portando le aziende nazionali verso un fallimento inevitabile. Senza aumenti dei sussidi per ridurre i costi di produzione, e senza pari i costi per il carburante, l'elettricità e il gas, il settore di trasformazione del latte affronterà difficoltà crescenti.

Raccomandazioni e Risposta del Governo

Nel 2017, il regime di rimborso VAT ha permesso ai processori di compensare l'IVA quando acquistavano da contadini con fatture fiscali. Questa compensazione ha fornito un significativo margine di profitto, anche quando si acquistava latte a prezzi più alti dai contadini. Tuttavia, dal 2019 al 2022, il tasso di rimborso VAT è diminuito dal 20% al 6%, e dal 2022 è diventato zero. L'associazione ha proposto di sostituire il regime abolito con un sistema simile a quello dei paesi regionali, dove l'IVA è applicata uniformemente al 6% o al 9% sia per le acquisizioni che per le vendite. Tuttavia, questa proposta non è stata approvata dal Ministero delle Finanze per il bilancio 2022.

Inoltre, l'IVA del 10% sugli input agricoli, zero dal 2018, e un'imposta di consumo di 6 lek per litro sul gas dal 1 luglio 2022, hanno ulteriormente aumentato i costi di produzione per le fabbriche casearie.

Conclusioni

La combinazione di alti costi di produzione, bassi sussidi e cambiamenti nella politica fiscale ha creato un ambiente ostile per l'industria lattiero-casearia albanese. Per garantire la sostenibilità e la competitività della produzione nazionale, è cruciale che il governo riesamini le sue politiche di sussidio e tassazione, allineandole più da vicino ai standard regionali. Il fallimento nel risolvere questi problemi potrebbe portare a un aumento della dipendenza dalle importazioni e alla decadenza dell'industria lattiero-casearia locale.
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