Scandalo nella magistratura albanese: Giudice donna accusato di picchiare il marito

 In un sorprendente colpo di scena, il giudice di Tirana Arnisa Këlliçi si trova al centro di una controversia per violenza domestica. Nella notte del 28 agosto 2024, suo marito, Klejd Këlliçi, ha presentato una denuncia alla polizia di Tirana, accusando la moglie di abuso fisico. L'incidente è avvenuto in via “Reshit Çollaku”, dove le forze di polizia della Stazione N. 3 sono intervenute per prevenire un'escalation del conflitto tra la coppia.


Klejd e Arnisa Këlliçi (montaggio)
Klejd e Arnisa Këlliçi (montaggio)
Klejd Këlliçi, visibilmente sconvolto, si è presentato alla stazione di polizia intorno a mezzanotte, dichiarando che sua moglie, un giudice rispettato, lo aveva aggredito fisicamente. Ha richiesto un ordine di protezione d'emergenza per garantire la sua sicurezza e ha chiesto che la moglie lo lasciasse in pace. L'agente in servizio è rimasto sorpreso dalla denuncia, soprattutto perché coinvolgeva una figura di alto profilo come il giudice Këlliçi, secondo i media locali riportano.

Nella sua dichiarazione formale, Klejd Këlliçi ha rivelato che le tensioni nel loro matrimonio di 12 anni erano aumentate a causa del crescente consumo di alcol da parte della moglie, portando a frequenti litigi. Preoccupato per il benessere dei loro figli, li aveva portati a casa di sua zia per sicurezza. Secondo il suo racconto, la moglie era arrivata a casa loro ubriaca, spingendolo a presentare la denuncia.

Nonostante i presunti abusi fisici, Klejd ha dichiarato di non avere intenzione di perseguire accuse penali, ma ha cercato solo un ordine di protezione. Non era la prima volta che Klejd richiedeva un simile ordine; un mese prima, aveva ritirato una richiesta simile, sperando di risolvere i loro problemi. Tuttavia, con la situazione che si era nuovamente intensificata, si è sentito costretto a proteggere se stesso e i suoi figli.

Per avere maggiore chiarezza, la polizia ha convocato il giudice Arnisa Këlliçi per essere interrogata. Durante la sua testimonianza, ha fornito una narrazione diversa, spiegando che i sospetti del marito riguardo alla paternità del loro figlio più giovane, R., avevano innescato il conflitto in corso. Secondo il giudice, Klejd l'aveva accusata di avere una relazione extraconiugale con un ex giudice di Tirana, A.M., e sosteneva che il loro figlio più giovane non fosse suo. Questa accusa aveva alimentato la tensione all'interno della famiglia, culminando in alterchi domestici.

Arnisa ha ammesso che la loro relazione era stata tesa da gennaio 2024, con Klejd che l'avrebbe soggetta ad abusi psicologici e fisici. All'inizio di febbraio, Arnisa era persino fuggita negli Stati Uniti per sfuggire a suo marito, ma era tornata in Albania ad aprile sperando di riparare la dinamica familiare. Sfortunatamente, la situazione era peggiorata, con Klejd che continuava a molestarla riguardo all'affare presunto, un'accusa che lei negava con forza.

Il giudice ha anche rivelato che Klejd era stato influenzato da un amico, Gert Brojka, che viveva in Italia, il quale lo aveva convinto a richiedere un test del DNA per il loro bambino. Questo, secondo Arnisa, era stato il catalizzatore per il più recente litigio, durante il quale Klejd l'avrebbe minacciata dicendo: "Sei inutile," e "Il bambino è mio, e ti ucciderò."

Nonostante le sue affermazioni di essere stata abusata psicologicamente e fisicamente, un esame medico non ha rivelato lesioni visibili su Arnisa. Inoltre, è emerso che aveva inscenato un incidente in cui affermava che Klejd aveva tentato di ucciderla con un coltello da cucina. Klejd ha smentito questa accusa, insistendo che Arnisa avesse piantato lei stessa il coltello. Entrambe le parti sono state portate alla stazione di polizia per essere interrogate e il coltello è stato sequestrato come prova.

I documenti ottenuti dal giornalista Elton Qyno di "Ora News" forniscono ulteriori dettagli sulla denuncia della polizia, descrivendo come gli agenti siano stati allertati dell'incidente intorno all'1:00. Dopo aver comunicato con Arnisa, gli agenti hanno appreso che Klejd l'aveva minacciata con un coltello, ma il coltello è stato successivamente trovato su una sedia vicino alla porta e confiscato dalla polizia.

Curiosamente, la mattina del 28 agosto 2024, il giudice Arnisa Këlliçi è tornata alla stazione di polizia, affermando che suo marito e suo figlio erano scomparsi. Ha espresso preoccupazione dopo non essere riuscita a contattarli telefonicamente. Dopo indagini, la polizia ha confermato che il bambino stava soggiornando a casa della zia, e Klejd aveva promesso di riportare il bambino a casa. Dopo aver ricevuto queste informazioni, Arnisa ha deciso di non procedere con ulteriori azioni legali riguardo al presunto rapimento del bambino da parte del marito.

Questa continua disputa domestica ha sollevato sopraccigli non solo per la gravità delle accuse ma anche a causa della posizione del giudice Këlliçi nella magistratura. A complicare la situazione, il giudice è già stato sospeso dal Consiglio Superiore della Magistratura (KLGJ) in attesa di indagini su accuse non correlate di "Falsa Denuncia" e "Falsificazione di Documenti", dove avrebbe falsificato prove contro un procuratore di Tirana, Adriano Dyrmishisht.

Mentre entrambe le parti presentano resoconti diversi degli eventi, la verità rimane da scoprire completamente. Per ora, il caso si aggiunge alla crescente lista di scandali che coinvolgono funzionari pubblici in Albania, erodendo ulteriormente la fiducia del pubblico nel sistema giudiziario. La famiglia Këlliçi rimane frammentata, con entrambe le parti che cercano ordini di protezione l'una contro l'altra, mentre i loro tumulti personali continuano a svolgersi sotto il controllo pubblico.
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