Giorgio Castriota Scanderbeg e la rinascita di "Gjama e Burrave": un'eco senza tempo di onore e lutto

Il 17 gennaio 2025, gli albanesi hanno commemorato il 557° anniversario della morte del loro eroe nazionale, Gjergj Kastrioti Skanderbeg, con una straordinaria rivitalizzazione di un’antica tradizione—“Gjama e Burrave” (Il Lamento degli Uomini). Questo rituale profondamente simbolico, radicato nelle montagne settentrionali dell'Albania e nel ricco patrimonio culturale del Kanun di Lekë Dukagjini, ha rappresentato un potente tributo a Skanderbeg e ai valori duraturi di onore, unità e rispetto collettivo.


Le Origini e il Significato della "Gjama e Burrave"

La “Gjama e Burrave” è un rituale tradizionale di lutto, praticato storicamente nell'Albania settentrionale e nella regione della Malësia e Madhe. Derivato dalle antiche usanze tribali, rappresenta un’espressione unica di dolore, solidarietà e rispetto, eseguita dai membri maschili di una comunità. Il rituale, solenne e altamente strutturato, simboleggia la forza dell’unità maschile canalizzando un profondo dolore in modo collettivo ma dignitoso.

Durante questo rituale, gli uomini del villaggio o della tribù si radunano attorno al corpo del defunto e intonano un lamento sincronizzato e ritmico. Questo sfogo di dolore è potente ma controllato, seguendo regole rigide che vietano segni visibili di vulnerabilità emotiva come lacrime o manifestazioni eccessive di debolezza. Secondo la visione del Kanun, le lacrime avrebbero diminuito l'onore del defunto e della sua famiglia. Al contrario, il lamento stesso rappresentava un grido simbolico di sfida alla perdita e un’affermazione della forza e dell'unità della comunità.

Il Collegamento con Skanderbeg

Gjergj Kastrioti Skanderbeg, l’amato eroe nazionale dell'Albania, occupa un posto unico nei cuori degli albanesi. La sua vita fu dedicata all’unificazione delle tribù albanesi e alla difesa della loro libertà contro l’Impero Ottomano nel XV secolo. L’eredità di Skanderbeg incarna i valori fondamentali del Kanun: onore, lealtà e coraggio. Pertanto, è significativo che la sua commemorazione di quest’anno abbia incluso l’esecuzione della “Gjama e Burrave,” una tradizione che risuona profondamente con i valori che egli ha difeso.

Il 17 gennaio 2025, presso la sua tomba a Lezhë, il rituale è stato eseguito con un livello di autenticità raramente visto nei tempi moderni. Uomini provenienti da tutta l’Albania e dalla diaspora si sono riuniti, vestiti con abiti tradizionali, per onorare la memoria di Skanderbeg attraverso il lamento antico. Le loro voci, crude e potenti, hanno riecheggiato il dolore di una nazione celebrando al contempo la forza duratura dell’identità albanese.

Il Significato della Rinascita

Sebbene la “Gjama e Burrave” sia diventata sempre più rara nell'Albania contemporanea a causa dei cambiamenti sociali moderni, la sua rinascita nella commemorazione di Skanderbeg sottolinea il suo significato culturale ed emotivo senza tempo. È un promemoria dei valori profondamente radicati del lutto collettivo, del rispetto per i defunti e della forza dei legami comunitari.

Questa esibizione evidenzia anche un movimento crescente per preservare e onorare il patrimonio culturale immateriale dell'Albania in un mondo in rapida modernizzazione. Il rituale della “Gjama e Burrave,” pur essendo profondamente legato al passato, affronta temi universali di perdita, onore e solidarietà che rimangono profondamente rilevanti oggi.

Una Tradizione senza Tempo

La “Gjama e Burrave” eseguita quest’anno presso la tomba di Skanderbeg non è stata solo un tributo a un eroe—è stata una dichiarazione di resilienza culturale. In un mondo sempre più plasmato dalla modernità e dalla globalizzazione, tali tradizioni collegano gli albanesi alle loro radici, ricordando loro i valori che hanno sostenuto le loro comunità per secoli.

Gjergj Kastrioti Skanderbeg, l’uomo che unì le tribù albanesi contro enormi avversità, continua a ispirare il suo popolo non solo come figura storica, ma come simbolo di unità e forza. Attraverso la rinascita della “Gjama e Burrave,” la sua eredità vive—non solo nelle pagine della storia, ma nelle voci di coloro che piangono, onorano e ricordano.

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