Rapporto NATO Rivela Che KFOR Ha Negozialto il Ritiro dei Terroristi Serbi Dopo l'Incidente a Banjska

 Otto mesi dopo il grave incidente a Banjska, nel nord del Kosovo, in cui furono uccisi il poliziotto Afrim Bunjaku e tre terroristi serbi, un nuovo rapporto dell'ex segretario alla Difesa britannico Lord Mark Lancaster getta luce su dettagli precedentemente non divulgati. Il rapporto, discusso nella Commissione per la Difesa e la Sicurezza dell'Assemblea NATO e citando il Gruppo Internazionale di Crisi (ICG), rivela che gli ufficiali KFOR hanno negoziato il ritiro dei restanti terroristi serbi.




Secondo il rapporto, "gli ufficiali KFOR hanno negoziato il ritiro dei membri rimanenti del gruppo nei boschi circostanti, dove sono scomparsi. (ICG, 2024)." Le autorità kosovare ritengono che potenzialmente centinaia di altri attaccanti si nascondessero nei boschi tra Banjska e il confine serbo. Hanno scoperto una grande quantità di armi pronte a causare danni e vittime significative, tra cui razzi anticarro, lanciarazzi, mine anticarro e 24 veicoli, di cui uno corazzato (ICG, 2024).

Il 24 settembre 2023, un attacco armato di terroristi serbi è avvenuto a Banjska, nel nord del Kosovo. Gli aggressori hanno ucciso il sergente di polizia Afrim Bunjaku. Successivamente, le forze speciali kosovare hanno ucciso almeno tre dei terroristi serbi. L'attacco alla polizia è stato condannato come atto terroristico da parte del Kosovo, dell'Albania e dell'Unione Europea, ed è stato anche denunciato dagli Stati Uniti. Le autorità kosovare hanno arrestato due individui armati e altri quattro serbi trovati con dispositivi di comunicazione vicino al sito dell'incidente, che sono stati indagati per terrorismo. Hanno anche confiscato veicoli utilizzati dagli aggressori, che contenevano un grande arsenale di armi, esplosivi, munizioni e forniture logistiche per sostenere centinaia di persone.

Le immagini rilasciate dal Ministro degli Interni del Kosovo Xhelal Sveçla dopo l'incidente mostravano i terroristi serbi ritirarsi tranquillamente su una collina. In quel momento, non è stato divulgato se ci fossero state negoziazioni riguardo al loro ritiro. Tuttavia, otto mesi dopo, è stato ora confermato che la KFOR ha facilitato il loro ritiro.

Questa rivelazione solleva interrogativi sul ruolo e sulle decisioni della KFOR nel gestire la situazione. Evidenzia la complessità e la delicatezza nel mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione, così come le sfide affrontate dalle forze internazionali nel prevenire l'escalation garantendo la sicurezza delle comunità locali. Il rapporto sottolinea la minaccia in corso rappresentata dai gruppi militanti nascosti e la necessità di sforzi vigili e coordinati per affrontare le preoccupazioni di sicurezza nei Balcani.
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