L’industria turistica dell’Albania, un tempo celebrata come una delle destinazioni europee in più rapida crescita, mostra ora segni di instabilità in alcuni mercati chiave. Sebbene il Paese continui ad attirare viaggiatori da tutto il mondo, i dati recenti dell’Istituto di Statistica (INSTAT) rivelano cambiamenti significativi nelle origini e nel comportamento dei visitatori stranieri.
Negli ultimi anni, Polonia e Italia sono emerse come i principali partner turistici dell’Albania, con i visitatori polacchi e italiani che hanno avuto un ruolo cruciale nel promuovere il Paese all’estero. Tuttavia, le ultime statistiche suggeriscono che entrambi i mercati stanno ora indebolendosi, sollevando preoccupazioni sulla capacità dell’Albania di mantenere una crescita turistica sostenibile.
Forte calo dei visitatori polacchi
I turisti polacchi, tra i primi a scoprire il fascino adriatico dell’Albania, stanno visitando il Paese in numero minore quest’anno. Secondo i dati ufficiali, gli arrivi dalla Polonia sono diminuiti del 9,2% nei primi nove mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024.
Questo calo equivale a circa 27.000 visitatori polacchi in meno — una diminuzione significativa per un mercato che cresceva costantemente da quasi un decennio. Gli esperti attribuiscono la flessione principalmente ai viaggiatori individuali che, negli anni passati, organizzavano autonomamente i propri viaggi anziché unirsi a tour organizzati. Il principale fattore dietro questo calo sembra essere l’aumento dei costi di viaggio e alloggio, che ha reso l’Albania meno competitiva rispetto a destinazioni vicine come Grecia, Montenegro o Croazia.
La crescita dell’Italia si ferma
L’Italia, che negli ultimi anni aveva registrato uno degli aumenti più impressionanti nel numero di visitatori, mostra anch’essa segni di rallentamento. Per il periodo gennaio–settembre 2025, gli arrivi italiani sono cresciuti di meno dell’1%, un dato ben al di sotto delle aspettative.
Durante i mesi estivi, il numero di turisti italiani è addirittura diminuito, con un’ulteriore riduzione del 2,7% a settembre rispetto allo stesso mese del 2024. Gli analisti suggeriscono che l’effetto novità dell’Albania come “nuova Riviera” per gli italiani potrebbe essersi affievolito, mentre l’aumento dei prezzi locali e i limitati miglioramenti infrastrutturali ne hanno ridotto l’attrattiva.
La tendenza è preoccupante, poiché gli italiani rappresentano non solo una delle principali fonti di turismo, ma anche uno dei mercati più accessibili sia geograficamente che culturalmente.
Il vicino Kosovo continua a crescere
Mentre alcuni mercati europei rallentano, il Kosovo continua a garantire un flusso costante di visitatori in Albania. Gli arrivi kosovari sono aumentati del 2,3% nello stesso periodo di nove mesi, confermando che i forti legami culturali e linguistici tra le due nazioni restano un pilastro fondamentale del turismo albanese.
La Spagna rallenta
La Spagna, un altro mercato promettente degli ultimi anni, ha anch’essa registrato un’inversione di tendenza. Dopo una crescita costante dal 2020, il numero di visitatori spagnoli è diminuito del 4,77% tra gennaio e settembre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La maggior parte dei turisti spagnoli arriva in gruppi organizzati, spesso tramite tour operator che esplorano la Riviera Albanese e le città patrimonio UNESCO come Berat e Argirocastro. Il calo potrebbe essere legato a cambiamenti nei pacchetti turistici, alla maggiore concorrenza regionale e a fattori economici che influenzano i viaggi in uscita dalla Spagna.
Forte crescita da Germania e Francia
Non tutte le tendenze sono negative. Due mercati dell’Europa occidentale — Germania e Francia — mostrano una crescita notevole, suggerendo nuove opportunità di diversificazione.
I visitatori tedeschi sono aumentati del 22,1% nei primi nove mesi del 2025, raggiungendo circa 372.000 arrivi. I turisti tedeschi sono noti per soggiorni più lunghi, spese più elevate e una preferenza per il turismo naturalistico e culturale — settori in cui l’Albania ha ancora un notevole potenziale non sfruttato.
Nel frattempo, il turismo francese è in forte espansione. L’INSTAT riporta un aumento del 39% su base annua, con circa 259.000 arrivi dalla Francia fino a settembre 2025. Da notare che, per la prima volta, la Francia introdurrà contratti alberghieri garantiti a Golem a partire dalla prossima stagione — un forte segnale di fiducia a lungo termine nel mercato. Solo a settembre si sono registrati oltre 32.000 arrivi francesi, uno dei tassi di crescita più alti tra tutti i Paesi europei.
Sfide e opportunità future
Le prestazioni contrastanti tra questi mercati evidenziano la necessità per l’Albania di rafforzare la propria strategia turistica. L’aumento dei prezzi, la limitata connettività aerea e le carenze infrastrutturali potrebbero compromettere i risultati raggiunti se non affrontati tempestivamente.
Tuttavia, la forte crescita proveniente da Germania e Francia dimostra che l’Albania mantiene un grande fascino come destinazione mediterranea autentica e accessibile — soprattutto per i viaggiatori alla ricerca di cultura e natura al di là del turismo di massa.
Per garantire la sostenibilità, gli esperti suggeriscono che l’Albania dovrebbe concentrarsi su:
► Diversificare i mercati turistici per ridurre la dipendenza da pochi Paesi.
► Promuovere i viaggi fuori stagione attraverso iniziative culturali ed ecoturistiche.
► Migliorare le infrastrutture e la qualità dei servizi per giustificare l’aumento dei prezzi.
► Collaborare con tour operator internazionali per una promozione costante all’estero.
Il turismo albanese nel 2025 offre un quadro di contrasti — con alcuni mercati chiave in calo mentre altri crescono rapidamente. Il declino dei visitatori polacchi e italiani rappresenta un campanello d’allarme, ma la crescita del turismo tedesco e francese offre nuove prospettive per un futuro più stabile e diversificato.
Se gestiti strategicamente, questi cambiamenti potrebbero rappresentare non un passo indietro, ma una transizione verso un modello turistico più resiliente e sostenibile per l’Albania.