Il capo della Struttura Speciale contro la Corruzione e il Crimine Organizzato dell’Albania (SPAK), Altin Dumani, ha rivelato che sono stati sequestrati oltre €330 milioni in relazione a indagini sul riciclaggio di denaro dal 2020. Parlando nel programma televisivo nazionale “Trialog”, condotto dalla giornalista Alba Alishani su RTSH1, Dumani ha sottolineato che lo SPAK ha raggiunto un aumento senza precedenti nel valore dei beni confiscati e sequestrati, stabilendo un punto di riferimento regionale nella lotta contro la corruzione e i crimini finanziari.
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| Screenshot di Altin Dumani nello show di RTSH1 davanti ad Alba Alishani |
Secondo Dumani, il valore totale dei beni confiscati e sequestrati tra il 2020 e il 2024 è salito da €230 milioni a oltre €300 milioni, e negli ultimi mesi questa cifra ha superato i €330 milioni. “Se si confronta con altri paesi della regione”, ha osservato Dumani, “non si trova un livello simile di confische e recuperi patrimoniali”.
Questo traguardo rappresenta un grande successo per lo SPAK, un’istituzione creata nel 2019 nell’ambito della riforma giudiziaria sostenuta dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. La sua missione principale è combattere il crimine organizzato, la corruzione di alto livello e il riciclaggio di denaro — problemi che da tempo affliggono la governance e l’economia albanese.
Rafforzare la lotta contro il riciclaggio di denaro
Dumani ha dichiarato che la Procura Speciale ha aumentato significativamente il numero dei procedimenti penali avviati contro individui coinvolti in schemi di riciclaggio. Questi casi hanno portato a più incriminazioni, processi e confische di beni, inviando un chiaro messaggio che i guadagni illeciti non saranno più protetti dall’impunità.
“Dal 2020, abbiamo visto progressi costanti — non solo nel numero di casi perseguiti ma anche nel volume dei beni sequestrati”, ha detto Dumani. “Abbiamo notato che il denaro sporco viene sempre più investito in settori come il turismo, dove grandi somme possono essere integrate nell’economia legale.”
Questa rivelazione mette in luce uno dei paradossi economici dell’Albania: mentre il turismo continua a crescere, parte degli investimenti potrebbe essere alimentata da fondi illeciti. Le indagini dello SPAK hanno evidenziato riciclaggio di denaro attraverso lo sviluppo di hotel e immobili, spesso con strutture proprietarie complesse e società offshore.
Confronto con la regione
Altin Dumani ha sottolineato che i risultati dell’Albania nel recupero dei beni sono tra i più forti nei Balcani occidentali. “Quando si confronta il livello delle confische ottenute dallo SPAK con quello di altri paesi della regione, la differenza è notevole”, ha spiegato.
Gli esperti osservano che, mentre paesi vicini come Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia hanno fatto sforzi per affrontare la corruzione, pochi hanno raggiunto lo stesso livello di impatto finanziario della Procura Speciale albanese. Questo successo non solo rafforza la credibilità dell’Albania agli occhi dell’Unione Europea, ma dimostra anche che la riforma anticorruzione — nonostante le difficoltà — sta producendo risultati concreti.
Indipendenza istituzionale e fiducia pubblica
La partecipazione di Dumani alla televisione nazionale avviene in un momento di crescente interesse pubblico per il lavoro dello SPAK. Molti albanesi vedono l’istituzione come uno dei pochi simboli rimanenti della riforma della giustizia che funziona in modo indipendente. Dumani stesso si è guadagnato una reputazione di professionalità, trasparenza e resistenza alle pressioni politiche.
“I risultati parlano da soli,” ha commentato un analista dopo la trasmissione. “Il sequestro di oltre €330 milioni dimostra che lo SPAK non ha paura di colpire le radici finanziarie del crimine organizzato, non solo le sue figure visibili.”
Tuttavia, Dumani ha ammesso che la strada da percorrere resta impegnativa. “Le reti criminali si evolvono costantemente,” ha detto. “Usano nuovi canali finanziari, criptovalute e schemi internazionali per nascondere i loro beni. Il nostro compito è adattare le indagini e rafforzare la cooperazione con i partner stranieri.”
Un segnale alla comunità internazionale
I progressi dello SPAK arrivano in un momento cruciale per l’Albania, che avanza verso l’adesione all’UE e deve dimostrare risultati costanti nelle riforme della giustizia e dello stato di diritto. Bruxelles ha spesso citato il recupero dei beni e il perseguimento dei casi di corruzione come parametri chiave per il processo di adesione del paese.
Concentrandosi sul riciclaggio di denaro, lo SPAK non solo combatte la corruzione interna ma adempie anche agli obblighi internazionali imposti da organizzazioni come il GRECO del Consiglio d’Europa e la Financial Action Task Force (FATF).
Gli osservatori internazionali hanno elogiato i recenti risultati dell’Albania, osservando che solidi meccanismi di confisca dei beni sono un segno di vera maturità istituzionale. “Seguire il denaro,” come ha detto Dumani, è diventato il principio guida dello SPAK — garantendo che il crimine organizzato non tragga più profitto dalle proprie attività.
La dichiarazione di Altin Dumani sul sequestro di oltre €330 milioni in beni illeciti segna un risultato storico per il sistema giudiziario albanese. Il lavoro dello SPAK dimostra che indagini sistematiche e basate sui dati possono produrre risultati tangibili nella lotta contro la corruzione e il crimine organizzato.
Tuttavia, come ha avvertito lo stesso Dumani, la missione è tutt’altro che conclusa. Riforme continue, migliori strumenti investigativi e una più stretta cooperazione tra forze dell’ordine e istituzioni finanziarie saranno essenziali per mantenere questi progressi.
Per ora, i risultati dello SPAK rappresentano un faro di responsabilità e speranza — dimostrando che la riforma della giustizia albanese, sebbene spesso criticata, può davvero produrre risultati concreti quando la determinazione incontra l’integrità istituzionale.